Umanista, storico e filosofo spagnolo. Entrato nell'ordine dei Gesuiti, fu
predicatore e docente di Teologia a Roma, Palermo e Parigi; si ritirò
quindi a Toledo per dedicarsi agli studi filosofici e storici e alla
composizione delle sue opere che, oltre al valore documentario, rivelano una
vasta erudizione e una non comune propensione alla scrittura. Per le tesi
anticonformiste che contenevano, i suoi libri furono condannati dai Gesuiti
francesi e poi messi all'Indice; egli stesso fu perseguitato dall'Inquisizione.
Fra le sue opere si segnalano in particolare: il trattato
De rege et regis
institutione (1599), nel quale affermò la liceità morale del
regicidio, nel caso in cui un re (al quale il potere viene delegato dalla
collettività) si trasformi in tiranno; la
Historia general de
España (1592), che egli stesso tradusse dal latino in castigliano
(1601); il
Discursus de erroribus; il
De monetae mutatione
(Talavera de la Reina 1536 - Toledo 1624).